Ci sono momenti in cui la vita ti scorre davanti in un attimo.
A me capita quando sono in macchina, durante un lungo viaggio. Vedo le auto sfrecciare in senso contrario al mio e penso: “Se al guidatore viene un colpo di sonno e facciamo un frontale? Muoio in un istante”. Si certo, tocchiamo ferro o altro, però mi succede. Lo ammetto. E allora scatta nella mente un film della mia vita che parte senza che io lo voglia. Ciak! Niente titoli di testa, ma tante scene una dopo l’altra, a velocità supersonica. Ho una paura, vera!, di dimenticare qualcosa e senza una vera e propria volontà cerco di ripercorrere i momenti più belli vissuti.
Quel pensiero, quel film, si riaffaccia dentro alla mia anima anche quando sono in ospedale per una visita, un esame, un day hospital. Lo sguardo si posa su un paziente, su una flebo o una luce al neon e per pochi secondi vedo scorrere una pellicola a colori e in bianco e nero, con immagini non sempre a fuoco e scene nitidissime… Poi torno in me stessa. In quel preciso istante provo una sensazione solitaria e molto forte… Per spiegarvela uso la fantasia: immaginatemi stritolata da un ipotetico boa constrictor.
